Contrariamente a quanto si potrebbe credere, non solo le sostanze stupefacenti possono portare un soggetto ad una problematica di dipendenza. Le dipendenze comportamentali, infatti, rappresentano una problematica sempre più diffusa nella società contemporanea. Nonostante non coinvolgano l’assunzione di sostanze psicoattive, queste dipendenze presentano dinamiche psicologiche, emotive e comportamentali simili alle dipendenze da sostanze, con un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona e dei suoi affetti.
La motivazione è l’insieme di processi psicologici che ci spingono a compiere azioni per raggiungere un obiettivo. Esistono due tipi principali di motivazione:
Motivazione intrinseca: è legata ai nostri valori profondi, alla spinta interiore e risponde alla domanda: “Perché voglio fare quello che voglio fare”?
Motivazione estrinseca: È legata a ricompense esterne, come ottenere un riconoscimento, un premio, brucia in modo potente, ma velocemente si esaurisce.
Entrambe le forme di motivazione possono essere efficaci, ma la motivazione intrinseca è spesso più duratura e sostenibile.
Guida il cambiamento: Senza motivazione, qualsiasi tentativo di cambiamento è destinato a fallire. È la forza che ci spinge a uscire dalla nostra zona di comfort e a intraprendere nuove strade.
Dà significato alle azioni: La motivazione ci aiuta a comprendere il perché delle nostre azioni, dandoci una direzione chiara e uno scopo.
Incrementa la tenacia: Quando siamo motivati, siamo più propensi a perseverare di fronte alle difficoltà, trasformando gli ostacoli in opportunità di crescita.
Favorisce il benessere: Essere motivati ci fa sentire vivi, attivi e connessi con i nostri obiettivi, migliorando il nostro stato emotivo e psicologico.
Obiettivi poco chiari o irrealistici: Se i nostri obiettivi non sono ben definiti o sembrano irraggiungibili, la motivazione tende a diminuire.
Stress e stanchezza: Uno stato di esaurimento fisico o mentale può erodere la nostra energia e la voglia di agire.
Mancanza di risultati immediati: Viviamo in una società orientata alla gratificazione istantanea. Quando non vediamo progressi rapidi, rischiamo di perdere interesse.
Critiche e fallimenti: Le esperienze negative possono minare la fiducia in noi stessi e ridurre la motivazione.
Ecco alcune strategie pratiche per mantenere viva e forte la motivazione:
Definisci obiettivi SMART: Gli obiettivi devono essere Specifici, Misurabili, Achievabili (raggiungibili), Realistici e legati al Tempo. Ad esempio, invece di dire “voglio essere più attivo”, potresti definire “voglio fare una passeggiata di 30 minuti tre volte a settimana”.
Trova il tuo “perché”: Identifica le ragioni profonde che ti spingono verso un obiettivo. Più il tuo “perché” è significativo, più sarai motivato.
Celebra i piccoli successi: Ogni progresso, anche minimo, merita di essere riconosciuto. Questo rafforza la tua autostima e ti incoraggia a continuare.
Circondati di supporto: Le persone che credono in te possono fare la differenza. Condividi i tuoi obiettivi con amici, familiari o un terapeuta per ricevere sostegno.
Visualizza il successo: Immaginare te stesso mentre raggiungi il tuo obiettivo può stimolare emozioni positive e rinforzare la tua motivazione.
Accetta i momenti di calo: È normale avere alti e bassi. Invece di scoraggiarti, accetta questi momenti come parte del processo e usa tecniche di mindfulness per ritrovare il focus.
Sperimenta il rafforzamento positivo: Premia te stesso per ogni traguardo raggiunto, anche se piccolo. Questo ti motiverà a procedere.
Per affrontare efficacemente le dipendenze comportamentali, propongo un approccio integrato basato su psicoanalisi e mindfulness, che consente di lavorare sia sulle cause profonde sia sul presente. Ecco i passi fondamentali:
Consapevolezza e accettazione:
Aiutare il paziente a riconoscere il problema senza giudizio, promuovendo un atteggiamento di accettazione e curiosità verso le proprie emozioni e comportamenti.
Esplorazione delle cause sottostanti:
Attraverso la psicoanalisi, indagare eventuali traumi, conflitti emotivi o dinamiche relazionali che contribuiscono alla dipendenza.
Interventi basati sulla mindfulness:
Sviluppare la capacità di restare presenti nel momento, riducendo l’impulsività e interrompendo il ciclo compulsivo.
Strategie di gestione pratica:
Stabilire limiti e confini chiari rispetto al comportamento problematico.
Introduzione di attività alternative che forniscano gratificazione senza danneggiare il benessere.
Supporto sociale e relazionale:
Coinvolgere familiari e amici, quando possibile, per creare una rete di supporto solida.
Monitoraggio e adattamento continuo:
Valutare regolarmente i progressi e modificare l’intervento in base alle necessità del paziente.
Numerosi studi e casi clinici confermano l’efficacia degli approcci integrati. Ad esempio:
Errore: affidarsi esclusivamente alla forza di volontà
Studi neuroscientifici dimostrano che la dipendenza coinvolge aree cerebrali legate al controllo e alla ricompensa, rendendo difficile interrompere il comportamento senza un supporto strutturato.
Soluzione: interventi basati sulla mindfulness
La ricerca evidenzia che la mindfulness riduce l’impulsività e migliora la regolazione emotiva, elementi chiave per gestire le dipendenze comportamentali.
Soluzione: supporto professionale
Casi clinici mostrano che un percorso psicoterapeutico personalizzato aumenta significativamente le probabilità di successo rispetto ai tentativi di gestione autonoma.
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Aiuto le persone con problemi di dipendenza da oggetto o comportamentale a liberarsi dalle catene della dipendenza attraverso un percorso integrato basato sulla mindfulness, sulla psicoeducazione e sul counselling motivazionale della durata di mesi sei. È possibile liberarsi della dipendenza e riprendere in mano le redini della propria vita, anche quando si teme di non potercela fare o di stare troppo male.
© 2025 Davide Baldin - Psicologo